Vittime, soccorritori, carnefici, spettatori
La società durante l'Olocausto può essere analizzata ponendosi nella prospettiva di quattro figure diverse: vittime, soccorritori, spettatori e carnefici. Questi quattro ruoli sono uno strumento per indagare situazioni storiche e attuali.
Anche al livello delle storie individuali, ad esempio nella vicenda di Anne Frank, possiamo individuare questi ruoli. Qui i clandestini sono le vittime, i dipendenti di Otto i soccorritori e i poliziotti che parteciparono all'arresto i persecutori.
Evitare gli stereotipi
Non intendiamo classificare in modo stereotipato le persone "nei" loro ruoli diversi, ma farle conoscere come gente comune con un proprio carattere e con proprie scelte. Le vittime non sono dunque sempre deboli, i soccorritori eroi, gli astanti o spettatori non sono per definizione dei codardi né i persecutori dei mostri squilibrati. Non necessariamente l'assunzione di un ruolo risulta definitiva, e può essere rovesciata. Il tema dei ruoli consente anche di discutere i dilemmi e le scelte che le persone affrontarono. Perché Miep Gies aiutò i clandestini? Perché la maggior parte delle persone non fece nulla per aiutare gli ebrei?
Rete di parole
Un metodo per presentare questi concetti agli studenti è quello di costruire una rete di parole e abbinare i ruoli ad altri termini che esprimono le associazioni di idee degli studenti. Il gruppo che generalmente non viene nominato spontaneamente è il più numeroso: gli spettatori.